La notte sarà la nostra alleata, la luna piena diventerà nostra amica… passo dopo passo ci illumimerà la strada; i giganti invece saranno lì ad aspettarci in tutta la loro superbia e maestosità…eh si, sto parlando proprio di loro, Le Douglasie più alte d’Italia. Partiremo (quasi all’imbrunire) alla scoperta della Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa, luogo emblematico, a tratti magico, di importanza naturalistico-storica e non solo…
Cosa ti aspetta:
Abbazia di Vallombrosa (valore storico e naturalistico)
Il circuito delle Cappelle (spiritualità)
Le Vie Romee (tra Via Ghibellina, Via dei monasteri e la Via di Francesco)
Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa
I Giganti d’Italia
Descrizione dell’esperienza:
L’Abbazia di Vallombrosa sarà il nostro punto di partenza (e di arrivo), la storia ci riporterà a quasi mille anni fa… Qui si narra della vita di San Giovanni Gualberto, uno dei protagonisti chiave della riforma religiosa dell’XI secolo. Giovanni, cavalier nobile di famiglia fiorentina (de “i Buondelmonti”) dopo una giovinezza violenta conobbe una profonda crisi mistica che lo portò ad indossare il saio dei benedettini del monastero di San Miniato al Monte di Firenze, animato da passione ed ardor, e in attrito con la dottrina religiosa, ebbe forti contrasti con l’abate ed il vescovo di Firenze; e così per sfuggir alle persecuzioni di una chiesa sempre più corrotta si rifugiò in un’isolata località montana chiamata al tempo Acquabella, (oggi Vallombrosa), fondò la comunità monastica dei Vallombrosani, ispirandosi alla Regola Benedettina.
Col tempo l’importanza del luogo accrebbe grazie anche alle molte donazioni, le proprietà aumentarono di prestigio e mentre nelle fattorie adiacenti al monastero si praticava l’agricoltura, attorno a Vallombrosa l’economia ebbe uno sviluppo di carattere silvo-pastorale, (si risale al XIV secolo) con l’inizio della coltivazione dell’abete bianco.
La “fama e potenza” di Vallombrosa richiamarono ad arricchire l’abbazia grandi artisti come il Perugino, e persino l’Ariosto la citò nell’ Orlando Furioso.
I monaci rimasero proprietari della foresta fino al 1866 quando, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi, lo Stato italiano ne incamerò il patrimonio affidando la gestione all’amministrazione Forestale. Presso l’Abbazia sorse nel 1869 la prima Scuola Forestale Italiana, che nel 1914 assunse il nome di Regio Istituto Superiore Forestale (l’attuale facoltà di Scienze agrarie) e fu trasferita a Firenze.
Agli inizi del secolo scorso, Vallombrosa divenne una rinomata stazione climatica e punto di ritrovo di nobili e politici. Nel 1977 la foresta è stata dichiarata Riserva naturale biogenetica grazie alla sua vicinanza a Firenze, è meta di escursionisti ed appassionati, rimane attualmente uno dei polmoni verdi della toscana tra i più ben conservati.
Oltre alla storia, scopriremo l’importanza di una Riserva Naturale dal punto di vista biogenetico, di tutte le dinamiche e gli sviluppi preziosi che favoriscono il processo di Rinaturalizzazione ambientale.
Avremo modo di percorrere, a passo lento, “la storia dei Viandanti e Pellegrini”, attraverso antichi tratti di Cammini storici, quali il circuito della Cappelle, della Via Ghibellina, della Via dei Monasteri e della Via di Francesco…
Rientro alle auto previsto per le ore 22:30 circa
Informazioni importanti
I costi di spostamento effettuati con i mezzi privati non sono mai compresi.
Sarà possibile però, su libera scelta dei partecipanti, condividere i posti auto e i costi dal punto di ritrovo al punto di partenza del trekking, stimati in € 25,00 per l’intera tratta di andata e ritorno, in base al calcolo percorrenze chilometriche ViaMichelin.