Andremo alla scoperta di alcuni angoli di bellezza nelle immediate vicinanze di Firenze, nel comune di Fiesole. Del bacino idrografico del Fosso Sambre risaliremo per buona parte il suo principale tributario, il Borro Cucina, tra cascate, vegetazione ripariale e angoli da sogno lungo il suo alveo. Sosteremo al Poggio alle Tortore da cui godremo di una magnifico panorama sui colli circostanti e, infine, scopriremo le meraviglie nascoste del Parco della Ragnaia, la sua storia e quella di Villa Le Falle, legata alla congiura dei Pazzi.
Cosa ti aspetta:
-
Angoli ignoti di bellezza alle porte della cittÃ
-
La meraviglia delle creazioni naturali del Borro Cucina
-
Un cammino accompagnato da storia, natura e trasformazione
-
Il fascino misterioso del Parco della Ragnaia e delle sue opere
Descrizione dell’esperienza:
Inizieremo il nostro cammino dalle pendici delle colline che degradano verso l’Arno e che si trovano alla sinistra del bacino idrografico del Fosso Sambre. Questo torrente, sacro agli etruschi, percorrendo la valle che si aprirà davanti a noi, confluisce nel più noto fiume fiorentino all’altezza di Compiobbi, nel comune di Fiesole.
Attorno a noi vedremo dominare il cipresso, il pino, il leccio e, soprattutto, l’olivo, con magnifici esemplari vetusti. Varie famiglie nobiliari si sono succedute nei secoli nel possesso delle colline che ci circonderanno, forgiandone l’aspetto con le loro magnifiche ville e i famosi parchi e giardini all’italiana e all’inglese.
Attraverseremo la piccola e bella località di Paiatici, un tempo fattoria, anche appartenuta e utilizzata come sede dai frati di S. Maria Novella. Da lì proseguiremo verso Ontignano, non senza imbattersi prima in piccole apprezzabili realtà vitivinicole biologiche alle porte di Firenze.
Una bella e inaspettata cascata ci avviserà che siamo arrivati a congiungerci col principale affluente del Sambre, il Borro di Cùcina. Seguiremo questo torrente per un lungo tratto, lo attraverseremo con piccoli guadi che potrebbero, al massimo, farci bagnare le scarpe e rimarremo ammaliati dai tanti magici angoli, dalle cascate e dalle pozze che ci obbligheranno a fermarci per goderne la bellezza. Se avremo fortuna potremo vedere, avendo la massima attenzione a rispettarne l’habitat, la fauna acquatica protetta delle sue acque, frequentata da gamberi e granchi di acqua dolce, purtroppo sempre più rari.
Lasciato il torrente affronteremo la salita che ci porterà alla località Casa Cùcina, dove troveremo le abbandonate vestigia di quello che doveva essere un importante podere della zona e dove, annessa ad uno dei suoi locali abbandonati, viene riportata anche la presenza di una tomba etrusca, testimonianza della sacralità che le acque del Sambre ricoprivano per quelle antiche popolazioni.
Da lì avremo da affrontare l’ultimo tratto di salita, il più impegnativo, fino a raggiungere il punto più alto della nostra escursione e proseguire poi per Poggio alle Tortore, dove ci prenderemo il tempo per ristorarci e pranzare, godendo di una bel panorama aperto sui colli fiorentini e fiesolani.
Poi, con tutta calma, inizieremo la discesa che ci porterà al Parco della Ragnaia di Villa le Falle.
Sia la villa che il parco hanno una lunga importante storia che scopriremo una volta giunti a destinazione, ma saranno soprattutto il fascino e il mistero delle architetture disseminate nel parco all’inglese fatte costruire dalla famiglia Danti in oltre 50 anni a partire dal 1816 che ci cattureranno la fantasia e le emozioni.
Una volta perlustrato il parco e le sue misteriose attrattive, in breve torneremo alle auto portandoci dietro le domande e le suggestioni che il parco ci avrà suscitato.
Ritorno alle auto ore 16.30 circa.